16 maggio 2008

+ Pandæmonium 16 +

Direi che l'orticaria non poteva segnare peggio questa orribile giornata. Orribile perchè è il 16 di maggio. Orribile perchè le cose si dimenticano. Ci si ricorda solo il giorno 16. Non è vero. Ci si ricorda sempre. Tutti i giorni che ne senti parlare agli altri. Tutti i giorni in cui vorresti dire "io non ce l'ho più" anzi..tutti i giorni in cui vorresti dire "io ce l'ho ancora". E allora la canzone disturbata che passa non sembra nemmeno una canzone. Ma la giusta colonna sonora di questo 16. Oggi sono volate le ore di vita che avrei passato a non vivere pensandoci. Invece Domenica se ne parlerà ancora. E Giovedi prossimo sarà come sempre una mancata festa. Non so cosa dire. Come fare. Chi ascoltare. Dove andare. So solo che questo è solo un post. Ma anche questo piccolo insignificante post serve a non dimenticare. A farmi ricordare. A farmi rivivere quei momenti. quella persona. Quella voce che non c'è. Quella voce che non esisterà mai più. Quella voce di cui non ricordo niente. Ne calore. Ne dolcezza. Ne niente. Solo amarezza per un destino non giusto. Per tutto quello che era, che potevamo, ma che non abbiamo fatto ne detto ne scritto ne visto. Tutti quei Se, quei Ma, quel trasferirsi, quel "te non puoi venire perchè sei malata". Quel filo che usciva da una ferita. Me lo sono sempre chiesta. Chissà cos'era quel filo che penzolava dalla ferita. Tira. No non tirare. Non è niente. E invece. Invece niente. Non era proprio niente. Non era quello il problema. Non era la pizza del corso che aspettavi quella che ti avrebbe fatto tornare. Non era il pupazzetto che ti abbiamo regalato che ti tratteneva qui. Non eravamo nemmeno noi. Quelle porte hanno visto entrare tanta gente. Ma poca ne esce felice. Sono grige quelle porte. Perchè riflettono quello che la gente teme. Quello che anche se teme arriverà comunque. E' arrivato dunque. Sette anni fa è arrivato. E nemmeno ti ho salutato come avrei voluto. Nemmeno ora lo farò. Tanto sai cos'avrei detto. Lo sai? Io non lo so.

Ps. E la Morti scappa dai mostri in sella al suo fidato pandarmato. Si ferma e si guarda intorno. Guarda anche te. Te che sai che vorrebbe andare avanti. Fare esperienza. Avanzare di livello. Ma tutto la frena. Tutto è paranoia. Tutto è un'abilità che non controlla. Tutto diventa verde quando se ne va. Quando te ne sei andato via te invece tutto era rosso. Rossa in faccia e una rabbia da star male. Questo avevo scritto. Questo è vero. E' tutto maledettamente vero.

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