02 ottobre 2012

Dal cassetto più nascosto dell'ultimo comò in fondo alla stanza più remota del castello più lontano...

Dall'ottimismo che da sempre contraddistingue la mia persona esce fuori la consapevolezza di non essere altro che una pessimista in ogni situazione. Chiunque sia il Dispensatore di "capacità" ha sbagliato. Non mi ha dato la capacità dell'essere convincente in 3 parole. Non so venderti un paio di scarpe. Nemmeno una soletta, un calzino...in realtà non so vendere niente, nemmeno l'immagine migliore di me. Sempre se esiste. Non so convincere nessuno a rimanere, non ho la capacità di allontanare o di cambiare ciò che mi fa male.
Il Dispensatore ha sbagliato..perché mi ha dato la capacità di lamentarmi, per tutto, senza mai avere la capacità di risolvere i disastri che creo. Per quale motivo non posso ricucire nessuno strappo? Ho buona volontà, pur di stare bene venderei quel paio di scarpe, le solette, i calzini e anche l'immagine migliore di me. Se riuscissi una volta a riparare quello che stupidamente riesco sempre a rompere..Se potessi una volta provare a non essere pessimista, se capissi veramente cos'ho di sbagliato..se se se se se se se. Sempre se.
Il vero problema sta tutto in quella piccola, insignificante frase fatta che si sente dire spesso: "prima di averla, il valore di una cosa è immenso..quando poi ce l'hai puoi trascurarla, tenerla li, usarla quando ti serve.." l'ho fatto tante volte, ma stavolta no..io ci tengo, tanto, troppo..Non voglio che mi scivoli via dalle mani come quella stupidissima corda che la stupidissima ragazza del mio stupidissimo disegno stringe tra le dita. Ha un valore infinito e ne sento il bisogno continuamente. Sarà questa la mia orribile e imperdonabile colpa? Averne bisogno. Che brutta cosa. Avere bisogno di qualcuno. Già.

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