12 dicembre 2007

+ Burn +



Brucia da morire. Tutto quello che esce brucia. Voglio che resti tutto dentro di me. Non voglio bruci nient'altro oggi. Ne domani. Nemmeno domani ancora. E' rosso. E' verde. E' blu. E' giallo. Brucia di ogni colore e mai cosi tanto fino ad ora. Bruciano le parole. Escono. Le parole escono. Ma mai arrivano dove dovrebbero. Bruciano prima. E brucia il non pensare a quanto potrebbe bastare poco per non star male. Brucia come avere tacchi che ti entrano nel tallone. Brucia come il movimento continuo di un ciondolo che si insinua e si fa spazio per arrivare al cuore. Brucia come non averlo il cuore. Come se con una mano l'avesse strappato prima cosi dolcemente da non farmi accorgere. Non parlo. Non respiro. Non voglio bruciare anche io insieme a loro. Le parole. Il respiro. Il cuore. Ma non è fuoco quello che brucia. E' solo tanto freddo. Tanto ghiaccio. Tanto deserto nella mente. Tanti rami secchi. E nulla che li regge. Tanti rami secchi sospesi nel vuoto. Lenti si muovono. Talmente lenti da sembrare fermi. E all'improvviso partono. Veloce. Sempre più veloce. Sembrano schegge. Corri. Scappa. Nasconditi. Mettiti al riparo. Ti vengono addosso! Ma è troppo tardi. Sei li ferma adesso. I rami secchi sono fermi a loro volta. Ti hanno già trapassato. Sei ferma in ginocchio piena di sangue e senti bruciare. Brucia tutto. Ma non brucia di fuoco. Brucia di freddo e solitudine. Brucia di deserto di ghiaccio. Ed ora lo sei. Ghiaccio in un deserto di ghiaccio. Non brucia più.
Ps. Chiedo umilmente e pubblicamente venia per non aver detto una cosa importante. In effetti importante lo è davvero. La storia narrata attraverso le mie immagini prende spunto da una storia partorita da una mente malata chiamata "DivinaPellegrina". Il suo blog è tra i miei preferiti sotto mentite spoglie. Cercate SOCIA in alto a destra e verrete condotti in un mondo di castagnuole.

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